MA PERCHE’ CONTINUA A PIANGERE ?

Quando un bambino viene iscritto in un asilo nido attraversa quella che viene definita la fase dell’inserimento. Tale momento può essere molto difficile per i bambini, ma lo è sicuramente anche per i genitori. Spesso l’ansia deriva dal fatto che non si conoscono a fondo i “meccanismi” che regolano l’attaccamento e il distacco dalla persona che si prende cura del piccolo.
La separazione passa attraverso tre fasi:

  • la protesta, si ha nel momento in cui il bambino capisce che la figura di attaccamento sta per lasciarlo. Si manifesta con pianto, rabbia e fughe alla ricerca del genitore;
  • la disperazione, durante questa fase il pianto diminuisce e il piccolo si ritrae dal contatto con l’educatore o altri adulti, potrebbe anche allontanare o divenire aggressivo verso gli altri bambini;
  • il distacco, è la fase finale della separazione e avviene quando il bambino permette all’educatore di avvicinarsi e avere contatti con lui (prenderlo in braccio, pulire il nasino, cambiare il pannolino..) e con i coetanei;

Ma cos’è l’attaccamento?
J.Bowlby definì l’attaccamento come “quel comportamento che si manifesta in una persona che consegue o mantiene una prossimità nei confronti di un’altra persona, chiaramente identificata, ritenuta in grado di affrontare il mondo in modo adeguato” (Bowlby, 1989).

Quindi un comportamento di attaccamento si ha verso qualcuno che si conosce e che ha i mezzi e le capacità per aiutarci a vivere o sopravvivere.
Il più grande esempio di attaccamento è il legame tra madre e figlio.
Chi si è occupata in modo particolare di questo legame è Mary Ainsworth, la quale dopo molti studi, comprese come i bambini, già capaci di allontanarsi dalla mamma, usano quest’ultima come “base sicura” a cui tornare dopo aver esplorato qualcosa di nuovo.
La stessa Ainsworth classificò i bambini in base al tipo di attaccamento in quattro categorie:

  1. Sicuro;
  2. Insicuro Evitante;
  3. Insicuro Ambivalente;
  4. Insicuro disorganizzato

L’inserimento di un bambino con un attaccamento sicuro alla madre, si svolge generalmente secondo il seguente iter: alla presenza della mamma il bambino la utilizza come base sicura a cui tornare ogni tanto mentre si relaziona con tante novità come quelle che ci sono in un nido: i giochi, le educatrici, i bambini, i colori, i suoni, tanti stimoli che messi insieme possono destabilizzare. All’interno di una tale situazione il bambino può andare e tornare dalla madre, a seconda che si senta sicuro o meno. Quando la mamma esce dal nido, dopo averlo salutato, il bambino può o meno piangere all’inizio del distacco ma poi si calma e continua l’esplorazione del luogo nuovo.  Al ritorno della mamma questa viene accolta calorosamente.


Durante l’inserimento di un bambino con attaccamento insicuro evitante, è possibile notare da parte del genitore un comportamento indeciso, incerto o insicuro: saluta il piccolo molte volte, crede di rassicurarlo con frasi che sta chiaramente dicendo a se stess,  e nel bambino una particolare autonomia nell’esplorazione del nido. Inoltre il piccolo, in questo caso, alla presenza del genitore non  lo cerca particolarmente anzi, sembra completamente preso dalle sue attività di gioco e conoscenza. Al momento della separazione e del ricongiungimento mantiene lo stesso comportamento. Questo perché per il piccolo la figura di riferimento non è una base sicura dove rifugiarsi quando ha paura o si sente a disagio.

Relativamente all’inserimento di bambini con attaccamento insicuro-ambivalente, non è raro notare due comportamenti di base:

  • Il piccolo preferisce restare con la figura di attaccamento, il genitore, poiché non riesce ad affrontare l’esplorazione senza di lei;
  • Durante il distacco il bambino si dispera alla ricerca del genitore e ha grandi difficoltà ad interagire con l’educatore;
  • Durante il ricongiungimento il genitore non riesce a consolare il bambino che mette in atto comportamenti ambivalenti come richieste di vicinanza e attacchi di rabbia o di impotenza.

Questi bambini sono completamente dipendenti dai genitori e dimostrano pochissima autonomia.


Relativamente infine all’attaccamento insicuro disorganizzato si può notare quanto segue:

  • Il bambino mostra un insolito attaccamento nei confronti di figure estranee (le cerca e manifesta bisogno di protezione;
  • Nel momento del ricongiungimento con la madre mette in atto comportamenti incoerenti: le si aggrappa piangendo, si copre gli occhi, si butta per terra, si allontana senza guardarla, grida, ecc…

Questo in risposta ad una figura di attaccamento abusante o maltrattante. In fase d’inserimento di un bambino con questo stile di attaccamento è facile notare i segni di un comportamento di tipo patologico e che il bimbo si affidi più alle figure educative e con tempi brevissimi piuttosto che alla madre.

Ogni bambino è un mondo a sé, per questo è importante non cercare di far rientrare il proprio figlio in una specifica categoria, ma se possibile assecondare le richieste di bambini e genitori cosi che questi ultimi li possano aiutare durante il passaggio per quelle tappe che portano verso l’autonomia e la gestione del distacco. Poter avere nei nidi un’equipe preparata, sia dal punto di vista dell’esperienza che dello studio, garantisce ai genitori la possibilità di essere sostenuti durante questa fase critica. Per questo quando si sceglie una struttura per il proprio figlio sarebbe buona norma chiedere anche notizie sugli operatori.

di Michela Merlo, Anna Maria Serio, Angela di Cola, Federica Petricola